I risultati dell’edizione 2022

Cari ragazzi, cari insegnanti, evviva!

Finalmente, dopo due anni, la cerimonia di premiazione del nostro concorso “Firenze per Mario Luzi” si è potuta tenere in presenza!

E’ stata una grande festa della cultura e della creatività, quella del 1° marzo, con la partecipazione dell’Assessore all’Educazione del Comune di Firenze Sara Funaro, del responsabile dell’Ufficio Progetti Educativi Marco Materassi e di Gianni Luzi, figlio del grande poeta Mario Luzi, e con la Sala Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate  piena di quanti studenti era possibile.

E’ stato un vero successo, considerato il numero delle prenotazioni fino ad esaurimento posti che si è registrato: ciò vuol dire che c’era davvero voglia di tornare a una gioiosa premiazione in presenza. Tanti studenti di tutta la Toscana pronti nuovamente a testimoniare della necessità e della bellezza della poesia attraverso i versi che hanno immaginato e scritto.

Con il premio “Firenze per Mario Luzi”, promosso dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze in collaborazione con il quotidiano “La Nazione”, il Centro Studi Mario Luzi “La Barca” di Pienza e la Casa editrice Le Lettere, giunto quest’anno alla sua undicesima edizione, la poesia è tornata a farsi ancora una volta stupore, espressione, riflessione, scoperta del mondo e bisogno di comunicare agli altri quella scoperta: un misto esaltante  e corroborante, utile nei tempi difficili che stiamo attraversando, di sensazioni e pensieri, immagini e musica.

Dice Mario Luzi in una sua lirica, nel fissare quel piccolo miracolo che scrivendo poesia  (ma anche, possiamo benissimo aggiungere, leggendola) puntualmente si ripete: “So da sempre che vieni / pure non ti prevedo / mai, m’arrivi, tu, nota, / di sorpresa – e che improvviso / festosamente si rinnova!”. Ed è stata davvero,  nel ricordo del Poeta evocato anche per immagini attraverso la proiezione del documentario In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi, una festa della poesia!

Tutti i testi premiati che qui potete leggere sono stati pubblicati su “La Nazione.it” assieme alle numerose segnalazioni di merito che ci è sembrato doveroso attribuire a molti di voi (vedi, dopo i testi e l’elenco delle segnalazioni, il collegamento alla pagina). Chi desidera avere un attestato di partecipazione al premio, basta che ne faccia richiesta all’indirizzo indicato a suo tempo nel bando, indicando il proprio indirizzo di posta elettronica. Bravi ragazzi, evviva! Ve lo dice tutta la Giuria del Premio, composta da Marco Marchi, Elisabetta Biondi delle Sdriscia, Elena Gori, Nicoletta Mainardi, Gloria ManghettiMarco Menicacci, Alfiero Petreni e Giacomo Trinci.

Complimenti ai premiati e ai segnalati, dunque, ma soprattutto complimenti a tutti voi che avete partecipato, cari ragazzi, e vorrei dire a tutti noi, coinvolgendo in questo “noi” gli insegnanti che vi hanno seguito, i rappresentanti or ora citati della commissione giudicatrice che vi hanno attentamente letto, i  promotori del premio  e le istituzioni, per avere sostenuto come sempre questa bella gara. Una gara che vuole programmaticamente essere, ancor prima che una sana, istruttiva e simpatica competizione, una festa della poesia aperta a chiunque lo desideri.

All’anno prossimo per la dodicesima edizione del “Premio Firenze per Mario Luzi”!

Marco Marchi
Presidente del “Premio Firenze per Mario Luzi”

POESIE PREMIATE 2022 , ELENCO DELLE SEGNALAZIONI
E ARTICOLO DE “LA NAZIONE.IT”

POESIE PREMIATE

1° premio Scuole Superiori
Amicizia botanica
di Federico Spagna (Firenze, Liceo classico Michelangelo)

Se marcisco,
tu devi continuare
a infiorire.
Spaccala
quella roccia,
rompilo il bulbo
per occhieggiare
al mondo,
per ricevere la pioggia.
C’è il tuo calice
che brocca liquido:
tu non piegarti
se mi vedi erbaccia
e composto
Ferma lo stelo, il brivido.
Stai su,
anche se un vento di minaccia
sfiora
il tuo
fragile da plantula.
Io mi tengo la voce strappata.
Trascoloro,
e ho le radici fredde.
Ma ricorda la missione
da capsula
del tempo,
quando sarai ibernata:
tu sarai perenne,
sempreverde.

1° premio Scuole Medie
L’albero
di Emma Innocenti (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media)

Si alzava un enorme albero
imponente come una montagna.
Dita nodose e nervose si intrufolano
nel terreno come ancore tra gli scogli.
Pieno di fiori di ogni colore
e singolari creature in turbini di giochi
nella rugiada.
Linfa scorre vivace nella corteccia
tenace, solchi come rughe aprono squarci d’aria.
Tra le fronde erbacee
lance di luce attraversano caleidoscopi verdi.

2° premio Scuole Superiori
Giostre del vento
di Rachele Nigi (Firenze – Liceo classico Galilei)

C’è un caos, un via vai di gente
Ferma là davanti ad un semaforo rosso.
Aspetta di attraversare la strada della mia memoria
Passa svelta, testa china
Su strade striate di bianco,
Non lascia segno.
È un tempo che incalza, che non concede attenzione
In mezzo ad un turbine di vite,
di scie inconsistenti che si infrangono nel buio
di una esistenza smarrita.
Qua le stelle sono spente,
Oscurano il cielo di istanti privi di luce.
Emozioni appassite del mio tempo,
sradicate e rinchiuse in costruzioni e progetti razionali.
Io sono qua, sono seduta sul mio destino
e guardo, respiro
Chi mai sarò io tra i fantasmi?
Scrivo di un regno di nuvole,
I giorni mi sembrano meno vuoti da vivere.
Il regno delle giostre del vento e dei cavalli d’oro
delle fate metalliche e strillanti
Il mondo dei funamboli che scivolano sui fili
Come rugiada sulle ragnatele
Guardo il mondo attraverso un caleidoscopio,
sento i miei colori,
vivo in una teca di cristallo.
Mi lascio guardare e dimenticare
Non appassisco.
Io forse non esisto.

2° premio Scuole Medie
La notte
di Rebecca Bandinelli (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media)

Dall’alto vedo la notte,
fredda e scura, che accarezza i palazzi.
Quando lei passa le foglie tremano,
gli animali si rintanano
e gli incubi sprigionano tutto il loro male.
Di nero si dipingono le strade silenziose,
i cespugli nei parchi e
l’imponente cancello della scuola.
Sento il rumore delle onde del mare sbattersi contro gli scogli.
Sento il richiamo di un gufo, un ululo di un lupo.
Osservo le città spegnersi,
il vento soffiare muovendo le fronde degli alberi e
l’aria fredda entrare dagli spiragli delle finestre.
C’è solo buio, niente più.
Ma da questo cielo,
insieme alle altre stelle
guardo affascinata la vita durante la notte.

3° premio Scuole Superiori
All’amore
di Giulia Coronato (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi)

E come la rosa
piegata dal dolore del cielo
ho pianto petali di piombo,
pesavano
sul cuore.
E ora sono fragile,
come lo sono
i poeti.
Ora ogni frase uno squarcio
ogni ricordo,
un inganno.
Restano sparsi frammenti
di cuore.
Aquilone lacerato,
non vola
baciato dalla pioggia.
Eppure, la tua risata
rimane il più bel fiore.
Continuerò
a sperare tu possa
sbocciare.

3° premio Scuole Medie
I Dinosauri
di Andrea Tavella (San Gimignano, Siena – Istituto comprensivo Folgore da San Gimignano)

Lucertole terribili, li chiamo? Owen,
più che terribili, affascinanti.
Dai corazzati ai cornuti.
Dai grandi predatori coi denti seghettati,
a quelli piccoli e veloci.
Dai sauropodi, grandi come balenottere
e pesanti decine di tonnellate,
ai teropodi, grandi come un pollo.
Sappiamo che i dinosauri
hanno dominato la Terra per milioni di anni.
E noi, esseri umani, cosi? insignificanti,
sul pianeta da una manciata di millenni,
feriamo e oltraggiamo la Terra
molto più dei giganti della preistoria.

SEGNALAZIONI

Sono il vetro rotto di Davide Agnelli (Firenze – Liceo classico Galilei)
Una notifica di Lara Bossio (Prato – Istituto d’istruzione superiore Livi)
Gabbiano di Dania Ciampalini (Montevarchi, Arezzo – Liceo Varchi)
Mare di Adalasia del Balzo (Firenze – Lycée Hugo)
Il mio amico Carlo
di Fabio Massimo Drago (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media)
Nel letto
di Azzurra Falciani (Firenze – Liceo classico Galilei)
Se io fossi di Andrea Federico (Firenze – Istituto comprensivo Le Cure, Scuola media)
Paura di Salvatore Festa (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet)
17 marzo 2020, sera di Viola Ghitti (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet)
La vita è come un viaggio di Lavinia Giorgetti (Prato – Istituto d’istruzione superiore Livi)
Bivacco di Luca Guerrieri (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi)
E cosa siamo noi? di Marta Hendel (Firenze – Liceo classico Galilei)
Valigie di Ginevra Lollerini (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi)
Innocua morte di Giada Lorigiola (Firenze – Lycée Hugo)
La solidarieta? di Margherita Marri (San Gimignano, Siena – Istituto comprensivo Folgore da San Gimignano)
Le nostre piante sono morte di Beatrice Nicastro (Firenze – Liceo classico Galilei)
Ti aspetto di Teresa Paoletti (Firenze – Liceo scientifico Castelnuovo)
Pittore
di Bianca Puccianti (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media)
Serendipity di Carla Terzani (Firenze – Liceo scientifico Castelnuovo)
Spiegheremo le ali di Silvio Tulipano (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet)

“La Nazione.it” – Leggi

Marco Marchi
Presidente del “Premio Firenze per Mario Luzi”

Il «Premio Firenze per Mario Luzi» è promosso dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze in collaborazione con il quotidiano «La Nazione», la Casa Editrice Le Lettere e il Centro Studi Mario Luzi «La Barca» di Pienza.

La Giuria del «Premio Firenze per Mario Luzi» è composta da
Marco Marchi (presidente), Elisabetta Biondi della SdrisciaElena GoriNicoletta Mainardi, Gloria ManghettiMarco Menicacci e Giacomo Trinci.

Nell’immagine del post: Ritratto di Mario Luzi di Ottone Rosai

Evviva! La premiazione 2022

Scarica l’invito

Concorso di Poesia “Firenze per Mario Luzi” – Undicesima Edizione

Cerimonia di Premiazione

Biblioteca delle Oblate – Via dell’Oriolo, 26 – Firenze
Sala Conferenze Sibilla Aleramo
1 marzo 2022 ore 9.30

Saluti
Sara Funaro
Assessore all’Educazione Università e Ricerca, formazione professionale,
diritti e pari opportunità del Comune di Firenze
Marco Materassi
Ufficio Progetti Educativi e Comunicazione – Direzione Istruzione del
Comune di Firenze

Introduzione e conduzione della premiazione
Marco Marchi
Professore di Letteratura Italiana moderna e contemporanea, Università
degli Studi di Firenze

Proiezione del video “In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi”

Premiazione degli studenti vincitori e lettura dei testi primi classificati

Sarà presente Gianni Luzi, figlio del Poeta

 

Norme anti-Covid

A causa dei posti limitati, per la partecipazione all’evento è necessaria la prenotazione a partire dal 20 febbraio. Per informazioni e prenotazioni contattare la biblioteca delle Oblate al numero 055 2616523 oppure scrivere a bibliotecadelleoblate@comune.fi.it.

Per permettere le operazioni di registrazione all’iniziativa si richiede di arrivare 15 minuti prima dell’inizio dell’evento. È necessario indossare mascherine di tipo FFP2.

L’accesso in Biblioteca è consentito esclusivamente agli utenti possessori del Green Pass rafforzato e di un documento di identità, agli utenti di età inferiore ai dodici anni e ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale.

Luzi e le lacrime delle cose

Luzi Francesconi miodi Marco Marchi

ATTENZIONE
Leggi “Delle segrete, silenziose lacrime” in Testi!

È una piccola storia sorprendente e profonda, a suo tempo raccontata con sensibilità e precisione di dettagli da un testimone attendibile come Nino Petreni. Protagonista, il poeta Mario Luzi; scenario, l’incredibile, storica e poetica Pienza, dove d’estate, come tutti sanno, Luzi amava soggiornare. È un tardo pomeriggio della caldissima estate del 2003 quando alla porta della dimora del poeta – nella stretta, fresca ed oscura Via del Bacio – bussa un imprenditore bresciano, un industriale, Roberto Zani. Si presenta, chiede di Mario Luzi, vuole incontrare il poeta. Luzi, generosamente disponibile come sempre, lo riceve, lo ascolta e subito capisce che la richiesta di Zani – sceso in Toscana proprio per conoscerlo, per potersi aprire e confrontare con lui su di un tema che lo affascina – non è di quelle abitualmente avanzate da studiosi e giornalisti, lettori e ammiratori.

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Ripensando a “Nel magma”

Mario Luzidi Gloria Manghetti

Quando nel 1963 uscì Nel magma da più parti fu segnalata la novità di un libro che, dopo solo tre anni da Il giusto della vita, rivelava una importante quanto inquietante svolta nell’iter poetico di Luzi. A colpire fu in primo luogo il rinnovato rapporto tra il poeta e la realtà esterna, tra un io sofferto e in continua ricerca conoscitiva e un tu finalmente riscoperto nella sua dimensione più quotidiana e tangibile. D’altra parte è già stato fatto notare come la complessa relazione poeta-mondo espressa in Nel magma trovi origine nel lento ripensamento su quanto il poeta era venuto maturando lungo tutto l’arco del Giusto della vita, dalla Barca del 1935 fino ad Onore del vero del 1957, che, insieme a chiudere una stagione, anticipa numerosi elementi della futura produzione del poeta.

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Luzi e Dante

mario-luzi-6di Marco Marchi

«Tutto Dante – ha affermato con icastica efficacia Mario Luzi – è un dramma che cerca di ricomporsi in una suprema catarsi e in una raggiunta armonia». In questa prodigiosa, irresistibile attrazione, in questa coltivata e partecipata tensione è dato intravedere al lettore di Luzi che sia a conoscenza dell’intera sua opera poetica quella luce ritrovata, quel sorriso colto con Dante come un inprinting dell’esistente. Un inprinting rintracciato e celebrato, grazie alla poesia, oltre l’oscuro affliggente, da selva dello smarrimento che nel Novecento e nell’incipiente Duemila si è fatto e si fa sgomento, da selva della «mortalità» e della Storia: oltre l’inferno stesso, e oltre le brucianti incarnazioni visibili dell’assurdo dei lager e delle residue speranze di umana sopravvivenza lì coltivabili, espresse proprio attraverso il ricordo a Dante in Se questo è un uomo di Primo Levi.

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Contro la pena di morte

 

di Elisabetta Biondi della Sdriscia

ATTENZIONE
Leggi “Ab inferis” in Testi!

Nel corso della sua lunga e feconda attività, Mario Luzi scrisse anche dei testi teatrali in versi in cui egli, attraverso i personaggi in scena, si faceva testimone dell’iniquità e della volgarità dei suoi tempi. Tra le opere più note ricordiamo Ipazia, Rosales, Pietra oscura, Felicità turbate (su quest’ultimo testo vedi qui il post Luzi e Pontormo). Luzi compose, inoltre, su invito o committenza, dei brevi testi in versi, le Parlate, nelle quali, benché non si possano definire propriamente dei testi teatrali, dato il loro tratto informale, al di fuori di una scelta drammaturgica vera e propria, è riscontrabile un’indubbia vocazione scenica (cfr. Stefano Verdino nell’Introduzione a Mario Luzi, Parlate, Novara, Interlinea, 2003).

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Torna il nostro premio! Ecco il bando 2022

13 ottobre 2021 – Ecco il nuovo bando del “Premio Firenze per Mario Luzi” promosso dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze in collaborazione con il quotidiano “La Nazione”, la casa editrice “Le Lettere” e  il “Centro Studi Mario Luzi La Barca” di Pienza.

Il premio, giunto con il 2022 alla sua undicesima edizione, è rivolto a tutti gli studenti della ToscanaIl bando può essere consultato e scaricato dall’apposita sezione del sito.

La Giuria del Premio “Firenze per Mario Luzi” 2022 è composta da Marco Marchi (presidente), Elisabetta Biondi della SdrisciaElena GoriNicoletta Mainardi, Gloria ManghettiMarco Menicacci, Alfiero PetreniGiacomo Trinci.

Il termine per la presentazione delle opere, come da bando, è fissato per il giorno sabato 5 febbraio 2022 entro le ore 14,00.

La premiazione si svolgerà martedì 1 marzo 2022, dalle ore 9,30, nella Sala conferenze della Biblioteca delle Oblate, Via dell’Oriuolo 24, Firenze.

La prenotazione alla premiazione è obbligatoria tramite invio di mail all’indirizzo marco.marchi@unifi.it fino esaurimento posti. Per l’ingresso in Biblioteca sarà necessario presentare la certificazione verde Covid-19 (Green Pass) e un documento di identità.

Marco Marchi
Presidente del “Premio Firenze per Mario Luzi”

Luzi e la notte dell’anima

di Antonietta Puri

“Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo com’è, infinita” recita William Blake nel Matrimonio del cielo e dell’inferno. Ma perché le porte della nostra percezione siano mondate, prima vanno serrate per far sì che lo sguardo si sposti dall’esterno verso l’interno. La mente umana è la sede del pensiero e la scaturigine di tutte le facoltà intellettive, normalmente attiva nelle ore di veglia, sino a diventare molesta: solo durante la notte e in particolare durante il sonno, tali attitudini che possono diventare un ossessivo rimuginare, un brusio indistinto, uno sgradevole rumore di fondo, tacciono ed è il momento in cui si palesa l’anima che è ben altro dalla mente in quanto, non legata al corpo, è sostanza immateriale e principio di attività spirituale.

Continua la lettura di Luzi e la notte dell’anima

Luzi, Venturino e la “Commedia”

di Nicoletta Mainardi

La luce in che rideva il mio tesoro
ch’io trovai lì, si fe’ prima corusca,
quale a raggio di sole specchio d’oro;
Paradiso, XVII, 121-123

È noto come l’esempio di Dante e della Commedia abbia costituito un termine di riferimento costante e imprescindibile per il nuovo corso della poesia luziana del dopoguerra, sempre più responsabilmente implicata nella magmaticità dell’esistenza individuale e cosmica (vedi qui il post Luzi e Dante). La lezione di Dante riflette in Luzi un’immagine della poesia conforme alla sua ispirazione testimoniale e profetica: un’immagine “salutare”, desiderante e dinamica, che dall’hic et nunc della nostra transitoria e contraddittoria condizione umana risale al principio unitario e perenne della vita. Dante diventa progressivamente per Luzi un eterno contemporaneo con il quale confrontarsi nell’esercizio di una poesia che si vuole “pari alla vita”.

Continua la lettura di Luzi, Venturino e la “Commedia”